ANNO DELLA VITA CONSACRATA (30 novembre 2014-2 febbraio 2016)
Il consacrato non è qualcosa di più del battezzato, quasi costituisse un “terzo stato” tra il laico e il ministro ordinato. La Vita Consacrata non è migliore di un’altra vocazione, ma ha solo una “obiettiva eccellenza” [VC. 18]. “Migliore” e “più” comportano confronto, “eccellente” esprime semplicemente un valore in sé. Come Gesù è il casto per eccellenza, l’obbediente per eccellenza, il povero per eccellenza, l’apostolo per eccellenza. L’eccellenza sta proprio nella vocazione da parte del Padre, non concessa a tutti, a vivere il valori del Regno come Gesù, grazie ad “uno specifico dono dello Spirito Santo” [VC. 30]. Lo stesso modo di vivere di Cristo! Una vita conformata a Cristo! La realizzazione del “sono nel mondo (…) ma non sono del mondo” [Gv. 17, 11.16].
La Vita Consacrata infatti ha un forte valore di testimonianza e di segno: testimonianza a Cristo, testimonianza ecclesiale, testimonianza fraterna; segno, profezia, del gratuito in un mondo affascinato dal possesso e dal fare, del tutto relativo al Padre, dell’ecologico, del giusto rapporto con il creato, dell’escatologico come conversione continua verso quello che si è.