Archivio per 6 aprile 2015

ANNO DELLA VITA CONSACRATA (30 novembre 2014-2 febbraio 2016)

La vita consacrata mista non ritroverà se stessa accentuando la sua, passi l’espressione, dimensione sociale. Per il servizio al povero, all’ultimo, all’emarginato, quasi quasi lavora meglio un singolo. E, scherzo dello Spirito, spesso proprio il singolo, se vive intensi valori spirituali, da il via profeticamente a nuove strutture di vita consacrata, dove forte è il momento contemplativo. E proprio questo scherzo dello Spirito è un chiaro elemento indicatore di percorso. La vita mista ritroverà se stessa solo nella misura in cui si riappropria delle sue due radicalità: al Padre e ai fratelli come Cristo, nella conformazione a Lui [cristiforme], in comunità. Radicalità allora significa: totale uscita da sé, dalla propria istituzione per essere-tra-fratelli e testimonianza del “tutto e solo Dio basta” nella contemplazione. Solo così la vita consacrata mista può ritrovare il suo fascino, perché risponde simultaneamente al bisogno di relazioni vere ed accoglienti oltre i limiti di un facebook; di sacro coinvolgente ed emozionante; ritrovarsi dalla parte giusta della società, come da carisma: per noi dalla parte del “giovane povero”, termometro del vivere civile.

Il Signore Gesù, se è fedele, come lo è, continua a chiamare per questa strada. E’ chiaro che lo fa presentando espressioni di radicalità o nella vita contemplativa o nel percorso profetico di singole persone docili alle ispirazioni del suo Spirito. E lo prova con i frutti che tali esperienze producono. Se non si segue questa strada la vita consacrata mista si ritroverà ad accogliere ancora poche persone che sentono forte il richiamo socio-apostolico in consonanza sì con lo specifico carisma, ma con problemi poi sul fronte comunitario e spirituale, con crisi o rassegnazione ad una attività che assorbe sempre di più, ma lascia soli o comunque lontano da una gioiosa sequela di Cristo.

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