Archivio per 15 Maggio 2015

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Di grande importanza, anzi di assoluta necessità, per la pace e l’armonia di una società  multiculturale di una Congregazione che vuole allargare la propria tenda sulle frontiere dell’interculturalità,  è il pane del perdono offerto e accolto: 70 volte 7. La fratellanza, l’unità, non hanno altra regola. Ce lo ha insegnato Gesù, con la parabola del Figliol prodigo, con lo sguardo rivolto a Pietro dopo il tradimento, con le parole dette al ladrone sulla croce: “Oggi sarai con me in paradiso…..

Riguardo al perdono, non posso non fare memoria del Beato Giovanni Paolo II.

Ci vorrebbe un’enciclopedia per tratteggiare qualche elemento di questo aspetto della sua vita … Il perdono del suo attentatore, il perdono per i mali della Chiesa, fatti alla Chiesa e dalla Chiesa… Chiese perdono per tutte le persecuzioni, per tutti i perseguitati del mondo, chiese perdono agli Ebrei, chiamandoli, i nostri fratelli maggiori, chiese perdono ai Cristiani Ortodossi, agli africani per quando furono ridotti in schiavitù. Chiese perdono per colpe non sue, assumendosi il dolore e le colpe del mondo.

Ovviamente, non possiamo e non dobbiamo chiudere gli occhi sulle difficoltà che il perdono comporta., Possiamo sperimentare il dissenso, il conflitto, la distanza, la paura, ma devono essere espressi sempre in forma rispettosa e collaborativa. La difficoltà fa parte della vita. Ciò che va bandito è la distanza, il rifiuto, il giudizio, la pretesa di avere ragione a tutti i costi…
E’ solo facendo l’esperienza del perdono che Dio ci offre gratuitamente che possiamo disarmare il cuore, imparare a perdonare a nostra volta e camminare più speditamente verso l’unità dell’amore, quell’armonia delle culture e delle genti che è “il sogno stupendo” del Padre.

Enrica Rosanna fma
Già Sottosegretario CIVCSVA

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