Archivio per 3 agosto 2015

LO STILE FORMATIVO DI GESU’ CON I SUOI DISCEPOLI
di Ricardo Volo Pèrez

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  1. Leggere il Vangelo con gli occhi del formatore
    Mi è stato chiesto di parlare dello stile formativo di Gesù con i suoi discepoli, allo scopo di illuminare per mezzo della Scrittura, l’itinerario formativo delle persone consacrate e il rapporto che si crea tra il formatore e il formando. Sono esegeta, e ho svolto quindi questo compito partendo da una prospettiva eminentemente biblica. Ma l’autore di queste righe è anche una persona consacrata che, per molti anni, è stato anche formatore. Non ho scritto, quindi, un saggio puramente esegetico. Ho cercato di plasmare il contenuto del mio lavoro nell’ambito della formazione iniziale e permanente.

L’esegesi della propria vita
Il fatto di parlare da biblista e da formatore mi permette di presentare una formulazione che integra diversi elementi. Oso evocare l’itinerario formativo, iniziale e permanente, con questa formula: fare esegesi della propria vita. Procedere a una corretta interpretazione della vita è forse l’esegesi più difficile da fare, perché non si tratta solo di accumulare eventi ed esperienze, ma di trarne profitto e insegnamento. Leggere la vita in modo ‘sapienziale’, nel senso più genuinamente biblico del termine, dove si articolano sempre mente e cuore, alla luce della grazia. In modo da poter crescere e maturare come persone e figli di Dio. Solo così il bagaglio di questo vissuto e di queste esperienze potrà costituire la base autentica della nostra esistenza.

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buongiorno sono il sole…

Pubblicato: 3 agosto 2015 in Uncategorized

3 agosto 2015-Lunedì-18.a tempo ordinario – II
Liturgia: Nm11,4b-15; Sal 80; Mt 14,13-21

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Buongiorno sono il sole, il Vangelo di oggi ricalca quello di due domeniche fa che Giovanni ci ha fatto leggere nella moltiplicazione dei pani e dei pesci ma Matteo qualche differenza rispetto al suo collega la fa, troviamole insieme. Siamo nel DESERTO, prima differenza, un luogo che richiama molto quello che sta accadendo nella prima lettura con il popolo d’Israele che come migliore occupazione MORMORA, mormora sempre e oggi mormora anche per la MANNA che non gli va più bene…sapete? La mormorazione è una brutta malattia perché ci oscura gli occhi e non ci permette di vedere le cose grandi e belle che il Signore compie ordinariamente nella nostra misera e piccola esistenza (misera e piccola la vediamo noi), è la mormorazione che provoca la carestia e non viceversa perché siamo noi che eliminiamo tutte le possibilità di bene e costringiamo Dio a rispondere alla nostra disperazione dopo che ci siamo fatti il vuoto intorno!
Gesù nel deserto celebra la sua EUCARESTIA, che significa ringraziamento, una Messa che è sovrabbondanza e moltiplicazione di PANE, lo fa dopo aver meditato in disparte sulla morte di Giovanni Battista. Vita data come pane in segno di compassione: come la testa di Giovanni Battista è offerta su un vassoio così la vita di Gesù è offerta come nuova MANNA per i deserti del nostro cuore, per colmare i nostri vuoti e le nostre fame di senso, per riempire di speranza i nostri giorni, compassione estrema per imparare da lui cosa significa GENEROSITA’.
Cari amici la bellezza passa proprio da qui, non passa per la strada della mormorazione passa per la strada dei modi e dei gesti di Gesù, lasciamoci conquistare dalla sua passione e dal suo amore che nutre, consola, abbraccia e sorride!

VANGELO (Mt 14,13-21)
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.  Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare. Ma Gesù disse loro: Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare. Gli risposero: Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!. Ed egli disse: Portatemeli qui
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

**ADVANCE FOR MONDAY, MARCH 24--FILE** Egyptian protesters share a loaf of bread while chanting anti government and anti President Hosni Mubarak slogans during a demonstration in front of an ancient mosque to protest high prices and government carelessness, in Cairo, Egypt, in this Jan. 18, 2007 file photo. (AP Photo/Nasser Nasser, file)