9 agosto 2015-Domenica-S. Teresa Benedetta della Croce, patrona d’Europa (f)-19.a tempo ordinario – III
Liturgia: 1Re 19,4-8; Sal 33; Ef 4,30 – 5,2; Gv 6,41-51
Dal primo libro dei Re
In quel tempo, Elia s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri. Si coricò e si addormentò sotto la ginestra.
Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: Àlzati, mangia!. Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò.
Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino. Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: Io sono il pane disceso dal cielo. E dicevano: Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?. Gesù rispose loro: Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.
buongiorno sono il sole, oggi tutta la Parola di Dio della domenica nel Rito Romano ci parla di CIBO, ci parla di un Dio che nutre nonostante tutto e nonostante tutti. Lo fa con Elia il depresso nella prima lettura e lo fa con i brillanti giudei del Vangelo…ma se andiamo con ordine possiamo decidere da che parte stare. Da una parte abbiamo detto che c’è un Elia che con la sua depressione sta seduto sotto una ginestra dopo un’ora di cammino nel deserto e vuole morire…a lui, al depresso, stranamente depresso dopo la grande performance sul Monte Carmelo, Dio dà un ordine preciso, nel momento della massima voglia di morire gli dice di ALZARSI, di scuotersi dalle sue pigrizie e dai suoi evidenti egogentrismi e di MANGIARE…per la serie: ZITTO E MANGIA…PASSI LUNGHI E BEN DISTESI… CAMMINA… e lui, da bravo Elia dice la Lettura: CON LA FORZA DI QUEL CIBO CAMMINO’ FINO AL MONTE DI DIO, L’OREB.
Dall’altra parte i soliti giudei mormoranti che sono la fotocopia dei mormoratori del deserto visti in questi giorni, perchè mormorano? Perchè Gesù ha detto di essere PANE DISCESO DAL CIELO ma siccome in realtà lui è solamente il figlio del falegname di Nazareth non è assolutamente possibile…ma Gesù innesca una catechesi splendida sul PANE DELLA VITA che un altro modo delicato di dirci ZITTO E MANGIA…lo fa in un modo molto più delicato ma lo fa ogni giorno che ci mettiamo in dialogo con lui nella preghiera, ogni volta che andiamo a Messa e ci accostiamo all’Eucarestia, e se ci andiamo tutti i giorni è meglio, lo fa ogni volta che ci accostiamo a lui nei sacramenti, non facciamo altro che attingere a quella FORZA che ci permette di continuare il cammino fino a raggiungere il luogo del nostro appuntamento con Dio. Sta a noi scegliere con chi stare, camminare nonostante tutto come Elia o mormorare come i giudei che non riescono a lasciarsi sfamare… ciao belli!