Buongiorno sono il sole…IV domenica di Pasqua. 55a GMPV

Pubblicato: 22 aprile 2018 in Uncategorized
#LABUONANOTIZIA
Domenica 22 aprile 2018-IV DOMENICA DI PASQUA-55a giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
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Dal Vangelo secondo Giovanni (10, 11-18)
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Buongiorno sono il sole, oggi è una domenica speciale, la IV domenica di Pasqua è da 55 anni la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni e oggi, dopo che Gesù si è presentato come IO SONO IL PANE ci dice IO SONO IL BUON PASTORE. Non solo è buono ma è anche il Pastore bello, un pastore che conosce le sue pecore, che dà la propria vita per le sue pecore, che con la sua voce guida le sue pecore perché diventino un solo gregge.
Oggi è questa voce di Gesù a rendere bello e buono il vangelo, quel timbro di voce che dona colore e calore alla nostra vita, voce di un uomo che apre la bocca per dire: Beati… che dice: alzati… che ripete ad ogni guarigione: va’, la tua fede ti ha salvato… che come in un sussurro osa ripetere a tutti quelli che si sentono giudicati: neanche io ti condanno… lui sa che differenza passa tra la parola e la chiacchera, lui sa come incantare chi incontra, ogni volta che passa accanto all’uomo, solo lo sfiorare del mantello dà emozione, emana forza, ridona sicurezza e commuove questo bel pastore, sì commuove!
In 4 versetti oggi ci mostra che la sua voce è potente, potente come la sua mano, stretta nella mano del Padre, due mani, una voce perché nessuno vada perduto, ognuno di noi in quei due diti che si toccano nel cielo della cappella Sistina, trova la sua sicurezza, non si può perdere. Due mani potenti che sfamano, vestono, alloggiano, difendono, curano, assicurano…che fanno tutto quello che le opere di misericordia chiedono all’uomo, ma che all’uomo non bastano, l’uomo ha bisogno di una voce che lo accolga, lo difenda, lo guidi, lo conforti, lo incoraggi. L’uomo è un essere che ha bisogno di parole! Il Pastore deve saper parlare. E le pecore?
Il gregge nel Vangelo ascolta e segue, si sveglia, si scuote, allunga il passo. Sono pecore dagli occhi aperti, la testa desta e il cervello acceso, guardano avanti verso il pastore con molta intelligenza, cercandolo perché il suo volto risplende di Bellezza e ha un nome: Gesù di Nazareth.
La differenza è come ascolti, Lui ti offre mani sicure e una voce che sa di Vangelo, ascolta la sua Parola quando le cose non vanno come vorresti e vedrai che tutto andrà meglio! Ciao belli

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