Buongiorno sono il sole… 12 settembre 2021 – II Domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore Rito ambrosiano

Pubblicato: 11 settembre 2021 in Uncategorized

#LABUONANOTIZIA
12 settembre 2021 – II Domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore – Rito ambrosiano



VANGELO Gv 5, 37-47
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».


 

Buongiorno sono il sole, la buona notizia oggi, in questo rito ambrosiano, è la testimonianza. La cosa più importante che ognuno di noi cerca nella vita è sentirsi amati e, a volte, si fa di tutto pur di elemosinare affetto. D’altra parte, essere figli amati è bellissimo, già il dire queste parole crea morbidezza nel pensiero. Essere figli è stupendo ma sentirsi figli amati dà tranquillità e allarga il viso al sorriso. Così come, al negativo, non sentirsi figli e non sentirsi amati non fa più andare avanti nella vita e ci butta nella disperazione. Figli amati è la firma di Dio, ed è questa la testimonianza che il Padre dà di suo Figlio.
Sta a noi ascoltare la voce del Padre perché è solo così che questa testimonianza attecchisce nel cuore e porta frutto, come la vite nei tralci, sta a noi ascoltare la sua voce e cercare di vedere il suo volto perché è solo così la testimonianza può muovere il nostro cervellino nel darsi da fare perché l’intelligenza che ha dentro sia aperta ad accogliere invece che ostinarsi a chiudersi nel pregiudizio che non fa capire.
Solo così la testimonianza può muovere il cuore per darsi da fare in un amore creativo oltre che oblativo.

Siamo cercatori di Dio, siamo cercatori del volto di Dio, mettiamola da parte la nostra incredulità, il nostro non amore, cerchiamo la gloria che viene da un Dio in ginocchio a lavare i piedi, ad accarezzare le ferite, ad abbracciare il dolore, non cerchiamo la gloria che viene da mire di onnipotenza e che ci fa sempre stare un gradino più su degli altri perchè chi non ama, non capisce. Il motivo della nostra incredulità nasce dal non amare: chi non ama, non capisce.
Abbiamo da far lavorare cervello e cuore per amare, per avere il cuore libero nell’amore, capace di dare libertà invece che uccidere, di trovare parole belle invece di giudizi sprezzanti, capace di mitezza invece che onnipotenza, convinti che è l’umile l’uomo felice e non l’arrogante.

Chiamati a diventare figli amati con sogni di gloria, che puntino in alto, quella gloria-sogno del Padre che ci dà come testimonianza, la gloria del Signore Gesù Cristo: la gloria di chi ama, la gloria di chi sa servire e dare la vita perché servire è regnare

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