chi sono

Mi chiamo Francesca, una giovane donna in cammino…un cammino che mi porta a cercare cose belle,

quelle che portano a Dio, l’unico che può dare un senso alla mia vita, Dio che si è innamorato di me!

Quand’è che ci siamo messi insieme io e Dio e ci siamo innamorati alla follia? Faccio un passo indietro, come in quei bei film in cui, ogni tanto, ti picchiano lì un flash back e torno ad Assisi, dove ho scoperto la mia vocazione rimanendo affascinata da un uomo particolare di nome Francesco, San Francesco, uomo semplice che si è innamorato di un Dio che lui chiamava ‘cortese’; è stata proprio questa cortesia di Dio che ha lasciato anche in me la voglia e il bisogno di seguire Gesù, senza nulla di proprio, in castità e obbedienza, facendomi ogni giorno pellegrina e forestiera. È in questo momento che ho sentito le farfalle nello stomaco e quella voglia di ridere strana che prende tutti quelli che vengono colpiti al cuore dalla freccia di cupido anche se qui, cupido, non c’entra nulla.

Sì, mi sono innamorata ad Assisi, anche se ancora non riuscivo a capire di chi e come fosse successo.
Innamorarsi per me, almeno fino a quel giorno, era scoprire che una persona diversa da te, tutto ad un tratto, inizi a guardarla in un modo diverso, può chiederti qualsiasi cosa e tu sei disposta a farla solo per il fatto di vederla sorridere.

Innamorarsi per me, era essere disposta a perdermi in tutto pur di far felice chi avrei avuto accanto.

Ma quel giorno le cose non erano andate proprio secondo i miei canoni di innamoramento; a me, che stavo attraversando una vera condizione di sofferenza, qualcuno mi stava rendendo felice, non ero io che facevo felice un altro ma qualcuno si stava prendendo cura di me solo che io non lo vedevo perché, lì accanto, in carne ed ossa, non c’era nessuno; eppure stavo bene e ho lasciato che questa sensazione di benessere continuasse.

È stato lì che il Dio cortese ha iniziato a sedurmi, tanto da condurmi dove voleva Lui, iniziando così un vero viaggio spirituale che mi ha visto camminare ovunque, amando e seguendolo dappertutto… e ancora adesso sono in cammino.

Ora vi domanderete: perché Assisi? non lo so. Nella mia vita, fino a quel momento io il Signore non l’avevo neanche mai cercato, anzi, ero anche un tantino ‘rabbiosa’, incolpavo lui della morte di mio papà e di due persone alle quali volevo bene e doveva solo starmi lontano; non so neppure come ho fatto ad arrivare ad Assisi quel giorno, però ricordo bene che, leggendo la storia di Francesco, ne sono rimasta affascinata. La cosa che mi aveva colpito maggiormente era la paura che Francesco aveva, soprattutto per i lebbrosi ma che, in quella paura, il Signore l’aveva preso per mano e dal quel giorno hanno sempre camminato insieme. Nella paura per il lebbroso, che Francesco teneva distante, il Signore gli si è rivelato e nel Crocifisso di San Damiano, scoperto per caso in una piccola chiesetta di campagna diroccata, gli ha parlato indicandogli la sua vocazione, ciò per cui era nato e ciò che doveva imparare a fare: Francesco accoglie stabilmente Cristo come Signore della sua vita e il Signore gli rimane profondamente impresso nel cuore.

Poteva succedere anche a me?

Prima di entrare in convento, educata al dono dai miei genitori, ho frequentato scuole cattoliche, ho seguito il cammino scout fino all’ultimo anno di clan e ho imparato a fare della vita un servizio, soprattutto nel momento in cui ho perso il riferimento che era mio padre. Non è che prima la mia vita non avesse un senso, forse io non ero collegata con un progetto d’amore che Dio aveva preparato per me. Così, per raccogliere quell’eredità che mio papà mi aveva lasciato e vivere un’esistenza buona e bella come la sua ho fatto un pochino di fatica a crescere dentro una vita che scorreva troppo velocemente e non mi faceva vedere il senso del dolore che provavo.

Nel momento in cui ho scoperto che intorno a me c’erano tante persone che in qualche modo rispondevano a una chiamata all’amore semplicemente donandosi, ho voluto provare a fare come loro per sentirmi almeno più serena e da quel momento tutto ha assunto dei contorni inimmaginabili: tra Croce Rossa, gruppo missionario, piccoli servizi di ogni sorta per provare il mio tasso di gratuità e disponibilità, alla fine non avevo più tempo per me stessa e per ascoltare l’unica voce che avrei dovuto ascoltare: il Signore mi voleva parlare… ed io non c’ero!

Da quel momento all’arrivo ad Assisi sono successe tante cose che non sto a raccontare ma voglio solo dirvi che mi sono innamorata di Dio quando ho risposto al suo Amore per me, quando finalmente mi sono fermata, ho cercato un padre spirituale, ho incominciato a vivere i sacramenti con più consapevolezza, confessandomi con regolarità, quando ho permesso che, in tutto quello che facevo, Lui avesse il primo posto…. È da quel giorno che non ho mai smesso di essere felice. Prima non mi sentivo utile a nessuno, mi stimavo meno di zero ed ero insignificante, oggi sento che ho una vita bella, sono amata e posso donare qualcosa di me sicuramente a tutti.

E’ quello che succede agli innamorati o no? Ci si perde l’uno nell’amore dell’altro e si diventa fecondi, si diventa accoglienti, si diventa grembo che attende e genera. Dio, nel suo innamoramento, mi ha reso nuova creatura ed io, innamorandomi di lui sono diventata figlia, sposa e madre di tutti quelli che Lui ogni giorno mi mette accanto.

Una vita consegnata, una memoria grata, un amore senza limiti.

Questo è ciò che sono io davanti a Dio guardandomi e vedendo questi anni che ho vissuto dopo essermi rialzata da quel prato fuori San Damiano, da quel giorno in cui sono entrata in Chiesa e, davanti a quel Crocifisso, anche io ho detto Sì a un Dio innamorato di me, ho detto sì a un Dio folle che con le sue proposte indecenti ti cambia la vita ribaltandola. Un Dio folle che chiede l’assurdo ma che in quello che chiede dà un gusto profondo se lo accogli e diventa il centro della tua vita.

Questa sono io, donna innamorata, figlia amata, sposa infedele e madre attenta.

Da quel giorno le persone che incontro hanno un volto nuovo, tanti mi hanno affidato le loro pene nella preghiera, tanti mi hanno raccontato i tormenti che devastano il cuore, tanti giovani sono riusciti a rialzare il capo dopo essere stati delusi dalla vita solo per il fatto di sentirsi ascoltati, tanti mi hanno raccontato la gioia vissuta dopo aver provato dolore e fatica, tanti bambini mi hanno abbracciato, hanno giocato con me, con tutti ho pregato e tutti porto nel cuore senza dimenticare volti, storie e nomi.

Ho accettato di raccontare questa storia, una semplice storia comune ad ognuno di voi, raccontandola volentieri perché c’è tanto bisogno di credere l’uno nell’altro, di essere grati del dono che noi siamo e del dono che ci possiamo fare e che possiamo offrire, credendo fermamente a quello che siamo, a quello che il Signore ci chiede.

È questo l’augurio che faccio a tutti con tanta semplicità ma con tanta sincerità.

Se qualcuno mi chiedesse come mi piace definirmi, con prontezza direi ‘pellegrina’, amante della vita, donna che cerca il volto di Dio nelle persone, nelle cose e nella natura.
Questo è un dono di Dio ricevuto dall’esperienza vissuta sulla strada, dalle camminate in montagna, dalle scelte della vita, dal desiderio di Dio che continuamente mi anima.
Ed è proprio da tutto questo che ho vissuto e che vivo, che vi chiedo di vivere con senso vero il vostro pellegrinaggio nella vita incontro al Signore nella Gerusalemme celeste, nella preghiera e nel cammino perché è il cammino che porta alla preghiera ed è la preghiera che aiuta a camminare.

Francesca, consacrata in cammino, innamorata di Dio

 

 

 

commenti
  1. Lanuvolettarosa78 (l'originale) ha detto:

    Buongiorno, Francesca! Mi ha colpito la tua storia e il tuo sorriso! 🙂 Posso farti una domanda? Sei consacrata all’ Ordo Virginum? Ho scoperto l’esistenza di questa speciale consacrazione. Ho cercati testimonianze e, oggi, mentre ero alla ricerca di immagini, mi sono sentita attratta dal tuo blog per la sezione dedicata alla consacrazione 2018.

    • franci ha detto:

      ciao, non sono ancora consacrata ma il 6 ottobre il vescovo di Montepulciano accoglierà la mia consacrazione. Sono stata religiosa in una fraternità francescana e mi sento sempre in cammino

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